martedì 4 marzo 2014

Gli ulivi di Puglia e D'Alema



Io vengo dal Sud Est barese.
Castellana Grotte è il mio paese.
La sua campagna è tra i giardini più belli del mondo.
Tutti  conoscono Castellana per le sue meravigliose Grotte, ma pochi sanno della magnificenza, della serenità di ulivi secolari presenti ovunque.
A far compagnia a tanta quiete  ciliegi, mandorli, qualche noce e una varietà di alberi mediterranei come i fichi, i corbezzoli, azzeruoli, carrubi, fichi e cotogni.
La terra è rossa, carica di ferro.
I nostri genitori, i contadini la coltivano e curano come fosse un immenso giardino, e lo è.
Ieri sera a Piazza Pulita l'orrido D'Alema, tronfio di aver comprato un ulivo per 1500 euro, ha offeso tutta la Puglia.
La compravendita degli ulivi è un commercio poco nobile e molte volte malavitoso.
Dovrebbe esserne a conoscenza.
Estirpare un ulivo secolare è un delitto.
Il suo non ha centinaia di anni ma diverse decine. Vergognoso averlo comperato, inqualificabile essersene vantato (parvenu senza anima e coscienza).
 Molti ulivi muoiono dopo essere stati trasportati al Nord o in terreni non adatti. il Lazio non ha la terra buona per un ulivo murgese o salentino o umbro. Non gli appartiene.
In Puglia estirpare un ulivo è vietato, fatta eccezione per quei rari permessi che vengono rilasciati. Si pagano sanzioni altissime se scoperti. 
Provate però ad atterrare a Bari e vedrete  quanta plastica ricopre la nostra terra.
Una volta erano  bellissimi uliveti.
Il guadagno facile ha portato ad estirparli e  piantare vigne in periodi di gran guadagni. Sotto la plastica oggi  vi è spesso degrado e abbandono.
Il mercato dell'uva non è più redditizio come una volta.

Credo di non aver mai provato tanto disgusto verso quest'uomo in un solo secondo quanto ieri sera.
E D'Alema mi disgusta da 35 anni, minimo.