giovedì 21 aprile 2016

Mery non c'è più, lo Stato ha un debito con lei

Freeheld


La sveglia delle 6.15, quella di tutti i giorni, quella che disattivo solo quando sono in vacanza, mi avverte che è ora di darmi una mossa se non voglio arrivare in ritardo al lavoro.
Lo sguardo automatico al cellulare, c'è un messaggio su Wotzapp.
E' di Anna.
"Mary è andata via, dolcemente, questa notte"
Lo guardo e riguardo con smarrimento, penso a quanti inviti in questi ultimi mesi ho disatteso per quella maledetta ansia di vivere e quell' agenda sempre piena di mille appuntamenti, tanti evitabili, chiusa in casa a studiare urgentissimi argomenti che di urgente nulla hanno, se non fiondarmi nell'ennesima lotta per le mie battaglie minoritarie, quelle di sempre.
E' tutto il giorno che  scorrono le immagini, vite parallele, tanti momenti in cui si sono intersecate le nostre vite.
Certo lo sapevo che la malattia progrediva, erano anni che combatteva e non molti mesi fa eravamo a sorriderci e raccontarci, come se nessuna ombra vi fosse sulla sua salute.
Mai un lamento, sempre pronta a sorridere, accogliere con quella  generosità quasi scontata  le sue Amiche, tutte.
Ripenso a quanto mi prendeva in giro per la mia "tirchiaggine", per il mio vivere  troppo attento alla pianificazione, alla attenzione del quotidiano.
Sorrido e mi dico che lei ha sempre avuto più coraggio di me.
E' andata via questa notte con la comprensione del mondo che aveva, mai un tono di voce scomposto, mai vista arrabbiata, incazzosa, come forse lei mi ha visto tante  volte.
Ho  ripensato a quel gruppo di donne, unico per solidarietà e affetti, fedeli le una alle altre come da un patto antico che nulla aveva a che fare con una qualsivoglia motivazione politica.
Semplicemente amiche.
Non che non si parlasse di politica, ma Mary non si appassionava più di tanto, aveva  la capacità dell'ironia e quella cultura del riuscire comunque sempre, se si è capaci, a difendersi.L'arte del sopravvivere quando non hai alcun diritto, nemmeno quello di vivere alla luce del sole la tua vita affettiva.
E' accaduto, dopo 39 anni vissuti con la sua donna, di non averla mai potuta sposare e poterle garantire quei diritti che ancora non lo sono.
Ha molto gioito dell'approvazione al Senato della legge sulle coppie di fatto, ma la politica non ha fretta, la cattiveria del suo male l'ha, eccome se l'ha.
E' tempo che la Camera approvi e renda operativa la legge .
E' un debito che ha soprattutto con Mery, con Luisa che vide la sua vita calpestata anche dopo la morte, con le tante vite che non fanno notizie, è una realtà ingiusta che passa sotto silenzio, ancora.

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