sabato 29 novembre 2014

La 194 si applica negli ospedali di Stato on.Locatelli

Mercedes Lanzilotta anestesista non sempre così sorridente

La chiusura del servizio ambulatoriale per le interruzioni di gravidanza dell'Ospedale Umberto I di Roma, ha scatenato un gran polverone, che porterà sicuramente alla sua riapertura con la  solita pezza a colori.
Sostanzialmente in Italia la 194 è lesa su tutto il territorio nazionale.
Solo nel 65% degli Ospedali è possibile abortire. Si registrano  Obiezioni di Struttura dapertutto, detengono questa triste e incivile realtà nelle percentali piùalte Puglia, Lazio, Molise, Veneto, Sicilia, Basilicata.
Noi anestesisti, pur non brillando nella Non obiezione, obiettiamo meno rispetto ai Ginecologi.
Non riceviamo pressioni o vessazioni, sin dall'entrata in specialità, e le nostre carriere non vengono interrotte se laici non obiettori. Siamo in quella fascia che deve essere molto attenta alla collocazione politica, se vuole fare carriera, a prescindere dalla obiezione.
Nonostante ciò se i Ginecologi sono per l'80% non obiettori, i nostri raggiungono il 70%.
In quel 30% ci sto dentro io, da sempre non obiettrice e da sempre a difendere la 194 perchè non ritorni l'aborto ad essere  un affare privato.
Ieri ho letto con somma delusione e rammarico la "soluzione"  proposta dall'on.Pia Locatelli,
a fronte di una analisi che ci vede concordi.

"A questo punto l’unica via di uscita sembra essere quella che lo Stato garantisca il servizio tramite strutture private convenzionate e a carico del Servizio sanitario nazionale. Siamo certe, purtroppo, che in caso di un possibile guadagno, molti attuali obiettori si ravvederebbero sulla via di Damasco."

Cara On.Locatelli,
ma cosa crede che a me 1000 Euro a seduta, per addormentare 20 donne, in una clinica privata non farebbero comodo?  Perchè sa, queste sono le tariffe.
I nostri contratti sono fermi da 7 anni e noi medici siamo abituati a un tenore di vita certamente diverso da quello che ci offre la spanding review.
Una interruzione vale in termini di DRG 1100 -1600 Euro.
Fatti un pò di conti ci sta alla grande il pagamento della sala operatoria con il suo personale, dell'anestesista e del ginecologo.
Alla struttura privata un lautissimo guadagno.
Grassi guadagni sulla pelle delle donne e con meno sicurezza.
Consideri che in un buon Team tra addormentare, aspirazione e svegliare la paziente in 20 minuti ha concluso l'iter.
Le scrivo tutto questo crudamente perchè mi sono sentita un pò presa in giro quando ho letto la sua proposta.
Cosa pensa che a noi, non obiettori al servizio dello Stato,  ci sia piaciuto sempre consentire l'attuazione della legge?
Ebbeno NO. Abbiamo avuto pure qualche problema di Burnout.
La letterina però in direziione non l'abbiamo mandata, per quel sano principio laico di difendere una legge delle donne, frutto di una lotta che ci vide vittoriose sul moralismo e perbenismo cattolico, imponendo dopo il divorzio una grande lezione di civiltà,
A noi medici non obiettori non ci diverte affatto e non lo facciamo perchè uan IVG  è come una ernia inguinale o una cisti del Bartolino,
Ci  appare doveroso, dignitoso, appartente ai nostri doveri.
Di uteri forati dalle mammane non ne vediamo più dalla fine degli anni 80 e non ne vogliamo più vedere, pure se provengono da mammane convenzionate.
Le ragioni di obezioni sono tante ma, senza entrare nel merito, le voglio dire che io ben altre proposte nell'immediato dalla Politica mi aspetto.
La Prima  è la richiesta di dimissione dei Menager dell'Ospedale nonchè dei suoi Direttori Generali e Sanitari.Mi aspetto si chiedano dimissioni irrevocabili perchè hanno impedito il funzionamento di una legge dello Stato.
Una azienda ospedaliera ha il dovere di prevedere un pensionamento.
Come è stato possibile che vi fosse solo un medico non obiettore.
Non doveva accadere e chi non ha agito deve intanto essere mandato a casa.
Troppo facile parlare in generale.
La Politica nomina tutti i Dirigenti, non nascondiamoci dietro un dito.
La Politica deve rispondere dei suoi danni e del manuale Cancelli con cui distribuisce le poltrone senza fare nessun conto sulle capacità professionali.
Altro che affidare al privato convenzionato.
Succede già in Puglia dove il 70% delle IVG si fanno in clinica...sottraendo alle casse dello Stato e ai nostro stipendi 3.000.000 di Euro.
A questo io medico non obiettore NON CI STO.

PS. io mi aspetto la modifica dell'artcolo 9 della 194, ma le assicuro che basterebbe non assecondare le assunzioni politiche e imporre ( e i DG possono farlo perchè la scelta alla fine dipende da loro)  neoassunti alla luce del rispetto delle leggi dello Stato, basterebbe a non avere tanti figli di Maria quali ginecologi e anestesisti.
I Direttori di Struttura Complessa devono obbedire ai DG, quindi se un poco siete addentro ai meccanismi che producete dovreste saperlo.
I DG però li nominate voi e quindi pragmaticamente che si chieda alla Regione Lazio  di fare i passi che deve fare.

mercoledì 8 ottobre 2014

Tricase e l'incapacità di starsi zitto Un Sindaco Omofobo.


Il Sindaco di Castellana Grotte Franco Tricase ha perso, come Alfano del resto, una buona occasione per starsi zitto.

 Due considerazioni mi preme farle:

1- Strana cosa questa dichiarazione del primo cittadino.
Di solito (e fa bene) non si avventura in pensieri sulla vita politica nazionale.
Che accade? si vuole mettere in luce con Alfano?
La carriera di longevo politico castellanese non gli è bastata?
E' alquanto strano  l'allineamento con convinzione alla direttiva del Ministro dell'Interno Alfano. 

Direttiva anacronistica e illegittima quella che ordina ai Prefetti di impedire ai sindaci di trascrivere i matrimoni stipulati all’estero tra coppie omosessuali.
Il nostro eroe non era a conoscenza che non rientra nei poteri del Prefetto impedirne ai Sindaci la trascrizione.
Il Tribunale di Grosseto ha recentemente obbligato questi, non ravvisandone la illegittimità.

“Non può certo rientrare tra le prerogative del Prefetto quella di annullare di ufficio l’atto del Sindaco, posto che l’unica Autorità demandata a valutarne la eventuale illegitimità sarebbe esclusivamente quella Giudiziaria, e non certo quella di Pubblica Sicurezza.(cit. Avv. Davide Steccanella).”Sono tante le cose che probabilmente non sa, nella foga alla nuova sentinella delle Murge  sono sfuggite un pò di informazioni.

2- Un Sindaco è colui che rappresenta tutti, in primis le minoranze.
E' antica saggezza, forse troppo laica.
Un buon cattolico la possiede però.
Quello che però mi preme informarlo è  che non conosce Castellana,  non sa che tra i suoi concittadini ci sono molte coppie di fatto omosessuali donne e uomini.
Questo aspetto desta notevoli  preoccupazioni.
La sua omofobia lo rende cieco dal non vederli.

Nella bellissima campagna elettorale, che mi ha visto protagonista come Candidato Sindaco, ho garantito il registro delle coppie di fatto  nel nostro paese.
Mi hanno contattato molti omosessuali. Mi hanno ringraziato.
Certo ero l'unica che si è espressa nel programma,nelle piazze.Sono ben certa però di non essere l'unica consapevole dell’appartenenza di Castellana al mondo,come sono assolutamente consapevole che a Castellana vi è una  una parte della cittadinanza che non ha voce e diritti.
Una parte di Cittadini, donne e uomini, che si vergogna di avere un primo cittadino che non solo non  non li rappresenta ma pure omofobo.

martedì 7 ottobre 2014

Norlevo contraccettivo l'infermiere non prescrive




Le dimissioni della infermiera di Voghera, ben arrivate, non devono fare cadere sotto silenzio  l'ennesimo attacco alla 194:
allargare al personale infermieristico la possibilità di obiezione in tutti gli ambiti della professione,
persino il prelievo di sangue per l'ematochimica.
Basta dare uno sguardo su Google per avere un preciso quadro.
Non bastano 80% dei medici obiettori, l'obiettivo è chiaro. rendere la legge 194 impraticabile del tutto, puntando sul personale infermieristico.

Il rifiuto ha fatto scalpore perchè determinato da una Infermiera del Triage di un Pronto soccorso!
Sia chiaro in molti ospedale ogni notte vi sono ginecologi che rifiutano di prescrivere il  Levonorgestrel.
Sono i medici obiettori estremisti, quelli che dovrebbero essere allontanati dal servizio sanitario per le interpretazioni  a proprio gradimento.
Chiariamolo bene:
Il Levonorgestrel è un farmaco anticoncezionale come lo Iud, la pillola.
Semplicemente  è postcoitale. 
Non è una pillola abortiva, se c'è stata fecondazione non funziona.
Il limite delle 72 ore è posto per questa ragione. Null'altro.
A questo proposito la sentenza del TAR del Lazio 
sentenza 8465/2001 

“Norlevo” non contrasta con la legge n. 194/1978, poiché il farmaco autorizzato agisce con effetti contraccettivi in un momento anteriore all’innesto dell’ovulo fecondato nell’utero materno. Detta evenienza resta sottratta alla regolamentazione dettata dalla legge richiamata che, come in precedenza esposto, assume a riferimento una condizione fisiologica della donna di stabile aspettativa di maternità cui soccorrono, in presenza di una volontaria e consapevole scelta interruttiva, specifici interventi di assistenza sul piano sanitario e psicologico.
Come, del resto, illustrato dalle parti resistenti, il farmaco “Norlevo” esplica effetti di prevenzione della gestazione al pari di altri usuali metodi contraccettivi, quale lo “IUD” o spirale, che parimenti mirano a inibire l’impianto dell’ovulo fecondato e in ordine ai quali non si pone questione circa la qualificazione come pratiche abortive eccedenti i limiti stabiliti dalla legge n. 194/1978».


A rafforzare se non basta la descrizione, l'azione, c'è l' OMS (organizzazione mondiale sanità) che lo classifica nei farmaci di Classe 1,cioè di quelli che si possono prescrivere in assenza di diagnosi, quindi anche l'internista di turno in PS, su richiesta, deve prescriverla.

In quanto al ruolo dell' Infermiere di Triage 
l'Atto di Intesa Stato Regioni del 17/5/96),chiarisce che
 è “ il primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire la priorità di intervento” I sostanza l'accesso alle cure non avviene sulla base dell'ordine di arrivo ma sulla priorità delle loro condizioni.  Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all'arrivo, dopo una prima valutazione messa in atto da un 
infermiere preposto a questo compito.

BASTA!
Le valutazioni mediche le fa il MEDICO.

L'infermiere del PS decide, in caso di una richiesta di Levonorgestrel, il codice di urgenza.
Nel caso di Voghera il codice che l'Infermiera avrebbe dovuto assegnare è il verde, le ragazze dovevano aspettare il turno e basta. Era si una urgenza ma differibile ai codici rossi e gialli presenti in PS.

La Politica si muova, ogni occasione è buona per scardinare la 194, perché…poi facciamo quelli che si scandalizzano degli estremisti islamici.

sabato 4 ottobre 2014

La Madre dell'Assassino

Ero in Sala Operatoria, non mi ricordo più nemmeno chi era il chirurgo che stava operando.
Non mi ricordo quasi nulla di quel giorno.
Solo l’infermiera che si avvicinò e mi avvertì che la Polizia mi cercava e urgentemente.
Chiesi il cambio subito.
Li avevano fatti accomodare in sala riunioni .
Entrai, tutta la mia vita professionale e privata mi attraversò.
Non mi riuscì di cogliere nulla nella velocità di nanosecondi che potesse essere di interesse per la polizia.
Mi aspettavano  due signori. Severi, sguardo preoccupato, grigissimi.
Mi mostrarono subito come nei Film il distintivo “Kriminalpolizei”
- Frau Doktor non è successo nulla a lei e alla sua famiglia, abbiamo bisogno del suo aiuto!
Cristo pensai, che cosa posso mai fare per questi.
Sono una anestesista e leggo troppi libri.
“ Dobbiamo andare insieme a casa sua e parlare con Frau Holzschmidt!”
Oddio ora scopriranno che le pago in nero qualche ora!!
 Ma c’era bisogno di venire qui in ospedale per una cosa così?
“La situazione è gravissima! Dobbiamo comunicarle che stamane abbiamo arrestato Karl!
E’ l’assassino della giovane psicologa, sì quella uccisa e poi stuprata un anno fa, nei boschi di Hozberg.”
Non è possibile, ha solo 19 anni, è un ragazzo mite. Ha da poco finito la maturità.
Frau Holzschmidt mi parla sempre di quanto meraviglioso e affettuoso è.
L’ho visto una sola volta, a Pentecoste due anni fa.  Anonimo. Un ragazzotto biondino slavato.Timido mi era apparso.
Lo aveva adottato che aveva solo un mese, una vita costruita per lui e soltanto per lui.
Era suo figlio vero, quello negato per anni da una endometriosi devastante.
La casa, il giardino, l’orto, i risparmi. Tutta una vita un solo progetto, la famiglia.
Suo marito voleva tanto che andasse all’Università, ma a lui piaceva la falegnameria.
“ si andiamo, ma come fate a esserne così certi?”
“ lo inchioda il DNA. Dopo averla massacrata si è masturbato sul suo corpo.
Dal materiale organico abbiamo le prove della colpevolezza.
Stamane quando lo abbiamo arrestato ha solo detto “vi stavo aspettando!”
Non mi ricordo più niente, solo il  volto di quella madre e la sua certezza
“Non è vero, mio figlio ha donato spontaneamente, insieme a suo padre, la saliva.
Tutti i maschi del Dorf lo hanno fatto, nessuno si è rifiutato! Lui non è colpevole“
Per 15 anni Frau Holzschmidt ha lavorato da me.
Hanno persino cambiato la Costituzione tedesca perché Karl per 10 anni mai mostrò pentimento.
La legge prevedeva 10 anni al massimo per un omicidio compiuto da un minorenne.
E’ in galera da 15 anni e la sua liberazione non è ancora prevista.
Non si è mai pentito, non ha mai chiesto perdono alla famiglia della ragazza.
Frau Holzschmidt per 10 anni ancora ha parlato del suo bravo ragazzo, della ferocia dello Stato, delle visite in galera mai soli, dei costi degli avvocati, dei giornalisti avvoltoi, ma mai, dico mai di quella ragazza  nel bosco a fare Jogging e ora non può più farlo per mano  di quel bravo ragazzo.


Nota a margine: Luogo e Nomi sono puramente inventati.
Fatti e accaduto no. La narrante è una mia grande amica che mai ha raccontato di quella giornata ad alcuno, oltre che a me.

martedì 23 settembre 2014

Dimissioni per giusta causa senza obbligo di reintegro




Non si puà stare zitti oltre!

A Castellana accadono fatti quasi sottosilenzio.
Nei 
social network, incluse le bacheche dei partiti, non è dato  notare un grande dibattito. Nessuno ha da obiettare, fatta eccezione di Francesco Carrozzo che ha posto, in tutta la sua gravità, il silenzio dell'area più rappresentativa del centrosinistra castellanese. 

Eppure di fatti strani ne accadono assai.
Le Elezioni Regionali si preannunciano già cariche di nuvoloni grigi e pesanti, ma a darci uno scossone sono i  suoi prodromi:
le candidature per Bari Città metropolitana.

" Lista Terre Democratiche" di Sergio Povia Sindaco di Gioia del Colle ( PD ) leggiamo la candidatura di Leone Ramirra attuale consigliere di maggioranza (lista civica Ciliege) della Amministrazione di Castellana Grotte.CENTRODESTRA.


La lista "Città Insieme" candida Lello Longobardi consigliere si di opposizione ma eletto anche lui in una coalizione di centrodestra con la Lista civica Amici per lo Svililuppo, coalizione che ha perso le amministrative (Pinto), ma appoggiata da Fitto, Greco e l'ex Sindaco di Lecce Sig.ra Poli Bortone. CENTRODESTRA.Sia Ramirra che Longobardi noti per essere in forza e dare ( Ramirra) e aver dato (Longobardi) totale appoggio alle maggioranza del centrodestra che, va sottolineato, governano Castellana dalla nascita della prima repubblica.
Le coalizioni della città metropolitana sono tre, 
Ramirra è in quella "chiunque vinca stiamo con te", ma fortemente caratterizzata da uomini del PD.
Longobardi è nella Coalizione Decaro/Emiliano.
Non si ricorda di entrambi i consiglieri un solo atto politico che si sia mai potuto inquadrare nelle politiche che il centrosinistra ha proposto e propone.Nemmeno a dirsi vederli firmare una petizione contro le discariche abusive di amianto o sostenere la raccolta differenziata, tanto per dire...
La solitudine del consigliere del centrosinistra D'alessandro è nota a tutti.
Ai banchetti di Castellana 2.1 o ai nostri incontri non si sono mai visti.

Sebbene io comprenda che così si possano vincere le elezioni (imbarcando tutti) , pongo le seguenti riflessioni:
- a qualcuno , oltre a che a me e a Carrozzo,si a qualcuno,  per esempio nel PD locale, gli viene un senso di disagio profondo pensare che la sinistra di Castellana sia rappresentata da  Longobardi e Ramirra ?
- E' evidente che sia  cambiato l'asse all'interno del Consiglio Comunale.Ci saranno delle conseguenze politiche in un paese, in una regione, in una città metropolitana normale.

Attendiamo quindi

1- le dimissioni immediate, dalla maggioranza di centrodestra del Comune di Castellana Grotte, del Consigliere Ramirra  e annuncio di appartenenza al Centrosinistra.

ALMENO QUELLO!!!!

2- la dichiarazione di appartenenza al centrosinistra di Longobardi

3- è urgente  un documento POLITICO della segreteria del PD di Castellana Grotte.

PS. poi non dite che ho torto quando chiedo che il quadro di Sergio Niccolò De Bellis "Gramsci" debba appartenere alla Città di Castellana.
Mi piange il cuore saperlo in quella sede abbandonata e adombrata da nubi così pesanti.

lunedì 15 settembre 2014

Autovelox: lettera aperta al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia


Gent.mo
Sindaco Giuliano Pisapia,

sono una cittadina, una fra tante/i, colpita dagli autovelox di ultima installazione.
Una di quelle donne sulla quale, a fronte della violazione del limite di velocità imposto, pende la quasi inevitabile sospensione della patente e, alla quale arrivano, a ripetizione, come da mitragliatrice, multe del valore di € 180,00 con relativa perdita di 3 punti della patente.
Sono una donna che, attenta alla vita altrui, da 14 anni compie il tragitto andata e ritorno via XXXX Milano - Busto Arsizio, città, sede dell’Ospedale in cui felicemente lavoro,fiera di offrire le mie competenze di Medico Anestesista, Rianimatore,Terapista del Dolore.
Succede, Sig. Sindaco, che in 14 anni non ho mai causato un incidente, probabilmente per pura fortuna e, quel ponte l’ho percorso 2.800 volte circa, senza mai incorrere in alcuna infrazione.
Sarei ancora in classe 1, se non fosse per un piccolo tamponamento, accaduto in altro luogo lo scorso anno, che ha modificato la mia posizione assicurativa, facendola rientrare in classe 3.
Ma, ammetto, non sono perfetta!
Qualche volta, in autostrada,  sono andata alla velocità di 150km/h,  generalmente in stato reperibilità per un taglio cesareo, così,  una volta mi hanno beccato, perdendo 5 punti dei miei 23 presenti sulla patente.
Quest’anno a fine luglio, ho scoperto invece di essere una automobilista quotidianamente pericolosa, indisciplinata, “di destra” (come sono stata definita ieri da un consigliere di maggioranza), e aggiungerei meritevole di disequilibrio psichico, visto il futuro che mi aspetta: perdita della patente, impossibilità di svolgere  il mio lavoro.
Si immagina, Sig. Sindaco, fare le reperibilità in bicicletta? Certo, potrei sempre  trasferirmi a Busto Arsizio,  ma come andare in Ospedale  alle 3 di notte?  Come visitare i pazienti allettati che necessitano, a domicilio, delle mie competenze in Terapia del Dolore?
Si, ha ragione, i limiti di velocità si rispettano! Quei cartelli blu sono disseminati da sempre: 70/h.
Sono meritevole della castigazione,  ma quell’autovelox proprio NO, non sapevo lo aveste istallato!
In allegato le foto di quanto sia visibile il cartello che comunica ai cittadini la notizia della sua istallazione.

Ho pagato il primo verbale nr. 653192, notificato a metà luglio: data della infrazione, ultima settimana di marzo.  Si, confesso, guidavo io, sebbene non abbia verificato attentamente dove ho effettuato l’infrazione.  
Pochi giorni dopo ne sono arrivate  4: Periodo 25.03 – 05. 04. 2014. Panico!  Come è possibile? Ho superato sempre gli 80Km/h? Non andavo a 150 km/h, bensì ad  82Km/h, qualche volta a 90Km/h. Strada a 3 corsie, in orari sempre di scorrimento veloce.

Giuro, non sono una terrorista e nemmeno una rivoluzionaria:
voto PD, mi appassiona Civati. Questa la mia massima trasgressione!

Il 12.09 mi hanno notificato ancora una multa, un’infrazione compiuta il 03 maggio. Francamente non so quante ancora ne arriveranno,perché io ho preso coscienza dell’autovelox solo quando mi sono arrivate le 4 infrazioni, nella seconda metà di luglio. Quante notifiche arriveranno ancora? 15, 20, 40?
Ogni giorno aprire la cassetta della posta è un po’ come aspettare un verdetto che accentua un’ agonia.
Sig.Sindaco, compia un atto politico! Una pacificazione. Ci dev’ essere una soluzione a questa che può divenire una  tragedia, per me e per molti cittadini come me.
Le chiedo un atto politico, non dettato da esigenze di cassa o/e atti pesantemente vessatori a carico di tutti quanti noi, cittadini lavoratori. Non è un fatto di destra o di sinistra opporsi alle multe. E’ a repentaglio la vita professionale e privata di molte persone.
Io NON sono una delinquente della strada.
 Ho certamente sbagliato, non volendo.Lo so, devo pagare: volete uno stipendio, la casa, la macchina?  Quanti soldi volete perché io ritorni a essere una donna, una professionista, serena, il cui futuro non dipenda dall’esito dei ricorsi?
Vi chiedo una soluzione accettabile, per tutti, per entrambi!
Un cittadino non può essere oggetto di quest’angoscia, di questo stillicidio costante.
Se ha sbagliato avvisatelo subito, mettetelo pure in galera, fategli pagare le proprie colpe, ma subito!
Non può, ignaro, continuare a fare il “delinquente” senza saperlo.
Non ritengo sia politicamente accettabile quanto sta accadendo a carico di tanti cittadini. Io, quella strada la percorro  da 14 anni tutti i santi giorni, andata e ritorno.
Mettermi all’angolo in attesa di ricevere tutte le infrazioni che inconsapevolmente ho fatto è disequilibrante.
La mia vita non può dipendere dal fatto se il  Prefetto/Giudice di Pace accoglierà o meno le mie ragioni.
Offritemi una soluzione.
Io, la rivoluzione arancione l’avevo immaginata diversa: non avrei mai pensato sarebbe finita con il mettere a repentaglio la mia vita, il mio equilibrio psichico, la mia professione.

Con la massima sincerità
Mercedes Lanzilotta



PS. Questo il cartell0 di avviso, a fine luglio, di come avrei dovuto scoprire l’istallazione dell’Autovelox.
Vi sono altri Blu da sempre, su entrambe le corsie ma a cui non corrispondono altri Autovelox. 


martedì 19 agosto 2014

La voce di un lupo



In un Bar di Milano, uno molto frequentato, ora dell'aperitivo.
Parlo animatamente con una amica dell'ennesimo femminicidio,  non riusciamo ad andare oltre le risposte di sempre, frasi che ci siamo dette mille volte.
Il proprietario ci ascolta mentre  versa un Gin Tonic e l' analcolico che ci andranno di traverso di lì a poco.
Si siede e con calma, lentamente "spiega" :

quando decidi di sposarti lo fai perchè sei innammorato, perchè vuoi stabilità, perchè vuoi un porto che sia finalmente sicuro, perchè ti prendi una donna che sarà per sempre tua.
Negli anni apri e chiudi la porta di casa quando e come vuoi.
Tradisci, ma mai con un solo senso di colpa, non ti sfiora che sia ingiusto e tanto meno che sia qualcosa che possa fare anche lei.
E' semplicemente Tutto l'Umwelt  tuo, sei libero di fare quello che ti pare e che hai sempre fatto.
Sei al centro di quel mondo e regista della tua e sua vita.

Non ti sfiora nemmeno la possibilità che la tua donna, quella che hai sposato, possa dire basta.
E' semplicemente cosa tua.
Non sei mai stato necessariamente violento, semplicemente Lei è sempre stata al posto suo.
Ti ha aspettato sempre.
Quando però ti lascia, quando improvvisamente alza lavoce e dice BASTA è lì  che il cortocircuito si realizza.
E' impossibile razionalizzare.
Comprendi di un colpo che se ne va, che ti viene tolto tutto, sì
tutto quello che è Tuo.
Tu sei solo,solissimo, in una scatola improvvisamente vuota.
Sei improvvisamente povero e nudo, come un verme.
Impazzisci e l'unica idea fissa che ti viene e persegui è fracassarla di mazzate.
L'unica strada che attraversi è la violenza fisica perchè nessun altro strumento hai.
Non ti importa alcunchè delle conseguenze.
Sei uno a cui Lei ha tolto tutto,  l'unica cosa che pensi è rimuovere la causa della tua disperazione.


sabato 26 luglio 2014

La massacra prima però decapita un gattino.




A vederlo, nelle foto che accompagnano le sue pubblicità , pensi  subito “con uno così nemmeno il caffè al Bar”. Eppure ha un notevole credito locale per la sua tragica capacità imprenditoria.
Mirko Rosa è il proprietario dei tantissimi negozi MIRKORO, quei negozi nati con la crisi, in parallelo con le Slot Maschine e i Videopoker.
Mirko Rosa  fa i soldi, e tanti, con quelli persi dai  poveracci, con quelli che vendono le collanine del battesimo, la medaglietta con la Madonna, l'effige di Padre Pio oro e argento, il braccialetto del fidanzamento, il solitarietto della “promessa”,   il Rolex comprato quando la moneta girava e si faceva ancor più nero.
Molti i negozi, sparsi in Lombardia tutta ma con tante sedi nel varesotto e alto milanese.
Nella zona di Busto Arsizio Mirko è molto conosciuto,  ama farsi vedere con le sue potenti auto (Porsche,Hammer, Ferrari),  per i suoi eccessi d’alcool e per qualche Body Gard che manda in Ospedale a suon di botte.Violento si sapeva che lo fosse.
Qualche foto su Chi per un Flirt Sara Tommasi.Nulla che potesse mai interessare la stampa nazonale.
Ogni periferia, ogni città ha i suoi burini ricchi e poveri, personaggi Trasch, gente che nulla aggiunge e nulla toglie.
E' sfuggito  però  l’ORRORE questa volta di cui si è fatto protagonista qualche notte fa.
Solo la stampa  del varesotto ha dato  notizia con  accenti diversi,  come purtroppo accade  quando si racconta  della violenza sulle donne.
Violenza, cattiveria,ferocia, efferatezza che potevano avere ancora un più tragico epilogo.
Sorge la domanda spontane: le donne hanno valenza guadagnandosi  il consueto articolo sui giornali solo se il Femminicidio si conclude con l’evento termimale?
Bisogna morire ?
La ragazza è finita in Ospedale, è viva biologicamente, uccisa in ogni suo aspetto,uccisa in
quell'  interminabile film dell’orrore che l’ha vista vittima di un carnefice efferato.
Agli inquirenti ha raccontato che  tutte le lesioni del corpo sono state causate da una lite per futili motivi.
Il gattino, appena comperato, di pochi mesi aveva graffiato la figlia di poco più di un anno.
L'uomo non ha esitato a decapitarlo  e minacciare la giovane compagna di farle subire la stessa fine. All'orrore di questa visione e allo smarrimento è seguita una escalation della ira e furia incontrollata.
Il passo verso la violenza fisica è stato breve, costringendola a subire un rapporto sessuale, per poi coprirla di botte sino all’inverosimile, rinchiuderla  in uno sgabuzzino sino allo stremo, naturalmente non prima di averle rotto il cellulare e impedendo di chiedere aiuto. Al mattino l’ha liberata. La ragazza minacciava di buttarsi dalla finestra.
Questo schifo di uomo è noto alle cronache locali anche per una indagine in corso per ricettazione (importo illegale di farmaci come  fiale e siringhe di gonadotropina, utilizzata per gonfiare i testicoli, anabolizzanti, pastiglie di viagra, scatole di testosterone, antiestrogeni, antidolorifici, antibiotici.
Una piccola considerazione a margine.
Il Sindaco di Rescaldina è sempre  tronfio di avergli consegnato quella  targa?
Triste è questa Italia dove chi rappresenta le Istituziioni non è capace di stare lontani da personaggi di questa portata, seppur con i soldi.



lunedì 21 luglio 2014

Le strane "bizze di Capossela" a Castellana Grotte




Vinicio Capossela, famoso, fascinoso, molto intellettuale e snob si esibisce volentieri al Sud d'estate, scatenando grandi iniziali consensi .Cittadini  entusiasti, gli amministratori godono del prestigio dell'annuncio,il tutto politicamente funziona!L'estate è salva .La gente non può dire niente.

"Non abbiamo chiamato i Camaleonti!
 a Castellana è venuto Vinicio Capossela"

La cittadinanza viene accuratamente non informata che
a- il compenso dell'artista  non ha una  relazione accettabile con gli incassi del botteghino e della pubblicità
b- Capossela  impone  la LOCATION, pure quando gli si fa notare che il concerto lo vedranno così quelli del suo staff, il Sindaco, l'ex Sindaco, quelli della Banca cittadina, tutti gli assessori, i consiglieri comunali e le loro mogli.
Insomma sarà un concertino privato, tipo una festa di famiglia intellettuale.
Saranno tollerati i politici.
Capossela la gente non la vuole, nemmeno lontana e quindi
c- vieta il Maxischermo.

La cittadinanza si scatena in reazioni molteplici e differenti, tutte però con un unico comune denominatore "perchè voi autorità ci sarete e noi no?".
L'aspetto più grave della questione sta nel fatto che per questa esibizione il Cantante richiede la chiusura di un intero pomeriggio di uno dei siti turistici più importanti della Puglia. Quindi impedisce un introito importante, nella alta stagione estiva, del sito turistico famoso in tutto il mondo. Aspetto importante, da non dimenticare, quello del poco rispetto dei turisti che questo pomeriggio, ignari dell'evento universale firmato "V.Caposella nella Grave"troveranno le Grotte chiuse, manco vi fosse il Concilio riunito.
Insomma è come se Pompei chiudesse per fare cantare Ornella Vanoni.

Io mi domando (insieme ad  un paio di assolutamente esterefatti castellanesi) :
a- quanto costerà questo Concerto alla Srl Grotte? (che poi la domanda è "quanto costerà ai Castellanesi" visto che è una società partecipata del Comune al 100%)
b- quale era il flusso dei turisti previsto per il pomeriggio, a quale introito si è dovuto rinunciare?
c- non era forse il caso di chiedere a Vinicio Capossela di pagare lui a noi per potersi esibire alla Grave? Non è mica lui a farci un favore, viste le condizioni!
Il favore lo sta facendo la Società SRL Grotte e il Comune di Castellana a lui!
Assurdo ma è così.

d- Una telefonata agli Assessori e Sindaci dove si è esibito negli anni precedenti è stata fatta ?
Basta andare sul Web e rendersi conto di un paio di problemucci sorti tra Capossela e gli amministratori locali,  concerti  trasformatisi in una operazione di marketing pari a una pernacchia per le città " generose e ospitanti".

http://www.castellanaonline.it/news/2900/i-vizi-ab-origine-e-le-richieste-di-capossela.html

martedì 15 luglio 2014

PER UNA LEGGE DI RIEQUILIBRIO PROPOSTA SULLA 194 (Politicamp 2014)


PER UNA LEGGE DI RIEQUILIBRIO
PROPOSTA SULLA 194 (Politcamp 2014)
La legge 194 che regola l’interruzione di gravidanza è una legge efficace, che ha consentito dagli anni Ottanta a oggi una riduzione complessiva del 54 per cento delle Ivg: 105.968 interventi nel 2012 contro i 232.801 nel 1984.
Ciononostante la legge 194 oggi è sostanzialmente inapplicata a causa delle altissime percentuali di obiezione di coscienza del personale medico e paramedico (ginecologi, anestesisti, personale di sala): un’obiezione media del
70 per cento, con punte fino al 90 per cento in Campania e oltre l’80 per cento in Lazio, Molise, Sicilia, Veneto e Puglia, e interi ospedali che non garantiscono il servizio (obiezione di struttura).
Anche l’attività dei Consultori si è fortemente ridotta: diminuisce il numero (per esempio, in Lombardia si è passati dai 335 Consultori del 1997 agli attuali 216) e viene depotenziata la loro capacità di azione.
Il 16/5/2014 una delibera della regione Lazio ha ribadito i compiti dei Consultori chiarendo che tutti i medici, obiettori e non obiettori, devono garantire le funzioni di:
1. prevenzione delle gravidanze indesiderate
2. certificazione dello stato di gravidanza e eventuale volontà alla interruzione.
3. prescrizione contraccettivi
4. prescrizione della RU486, la cosiddetta pillola abortiva.
Il diritto di obiezione può cioè essere esercitato solo per quello che riguarda l’atto tecnico dell’interruzione di gravidanza.
A questi attacchi all’applicazione della legge e ai consultori si accompagna una vivace ripresa di iniziativa del Movimento per la Vita, in Italia e in Europa, oltre al proliferare dei cimiteri dei non-nati, con cerimonie di sepoltura dei prodotti abortivi. E’ bene ricordare che il diritto di seppellire i feti di qualunque età gestazionale è già garantito da un decreto presidenziale del 1990. Non vi è quindi alcuna necessità, se non ideologica e propagandistica, di istituire cimiteri dedicati.
Tornando all’obiezione di coscienza che impedisce l’applicazione della 194 in molte aree del territorio nazionale: a questa obiezione massiccia consegue
1. un ritorno all’aborto clandestino
Il Ministero della Sanità stima intorno 40.000 casi le interruzioni clandestine, stima in difetto perché nelle ostetricie è in costante aumento il numero degli “aborti spontanei”, che non riguardano solo i sottoscala delle Chinatown. Nei nostri Tribunali sono aperti 188 procedimenti penali per violazione della legge 194. Dei 150 mila aborti spontanei verificatisi nel 2011, almeno un terzo –secondo lo stesso Ministero per la Salute- è attribuibile al “fai da te”, aborti non completi eseguiti in cliniche fuorilegge o provocati con farmaci reperibili sul Web o in farmacie compiacenti
2. turismo Abortivo: fenomeno che colpisce particolarmente il Veneto con migrazioni in Emilia Romagna dove la legge funziona meglio, il Lazio con migrazioni in Toscana, e così via
3. incremento del business dell’aborto:
per esempio, delle 3776 IVG effettuate nell’ASL di Bari nel 2011, 2606, ovvero il 70%, sono state praticate in case di cura convenzionate, 1170 (il 30 per cento) negli ospedali pubblici. Il DRG per IVG ammonta a una cifra tra i 1100 e 1600 Euro. Questo significa 3.000.0000 di euro nelle casse del privato (privato in cui l’obiezione è poco significativa).
E’ legittimo un diritto di obiezione per i dipendenti di strutture pubbliche, che nei fatti rifiutano di applicare una legge dello Stato?
L’obiezione di coscienza è un diritto garantito dall’articolo 9 della legge 194, che è una legge a rilevanza Costituzionale. E’ garantito anche dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, laddove sancisce che “gli stati membri sono tenuti a organizzare i loro servizi sanitari in modo da assicurare l'esercizio effettivo della libertà di coscienza dei professionisti della salute”.
Tuttavia, se il diritto alla obiezione deve essere garantito, la Corte di Strasburgo afferma che ciò non deve impedire ai pazienti di accedere a servizi a cui hanno legalmente diritto (sentenza della Corte del 26.5.2011). L’Europa quindi sostiene la necessità che lo Stato preveda l’obiezione a condizione che non ostacoli l’erogazione del servizio.
L’8.03.2014 il Consiglio d’Europa ha condannato L’Italia “a causa dell’elevato numero degli obiettori di coscienza. L’Italia viola i diritti delle donne che alle condizioni prescritte dalla 194 del 1978 intendono interrompere la gravidanza.
Come si spiega un’obiezione così massiccia?
1. ragioni di carriera: spesso la scelta di non obiettare comporta che lo specializzando si ponga contro il suo Direttore di Cattedra, e questo finisce per ostacolare il suo percorso professionale
2. eccessivi carichi di lavoro, economicamente e professionalmente non remunerativi
3. sindrome del burnout: da non obiettore si diventa obiettore per stanchezza e per le difficoltà connesse a un lavoro che ti pone costantemente di fronte a questioni etiche. Burnout non dissimile a quello che affligge medici e personale sanitario dei Pronto Soccorso, delle Terapie del Dolore e Cure Palliative,della Rianimazione, ecc. Chi fa IVG per anni, senza rotazione a causa dell’esiguo numero di non obiettori, spesso è tentato di gettare la spugna
4. motivazioni religiose
a questo riguardo, due osservazioni:
1. Il credo dei Testimoni di Geova proibisce le trasfusioni di sangue. Coerentemente nessun Testimone di Geova sceglie specializzazioni come Anestesiologia o Ematologia, la cui pratica porrebbe costanti conflitti etici.
Analogamente chi sceglie ginecologia dovrebbe sapere bene che tra i suoi compiti ci sono anche quelli previsti dalla legge 194 in ogni sua parte: dalla prescrizione di contraccettivi a quella del del Levonogestrel e della RU 486, all’interruzione chirurgica di una gravidanza non desiderata all’aborto terapeutico. Perché scegliere questa specialità se ragioni etiche impediscono di accettare una cospicua parte del proprio lavoro, “scaricandolo” sui colleghi?
2. gli obiettori di coscienza effettuano normalmente sia la villocentesi che l’amniocentesi. In tutto il Territorio Italiano è possibile effettuare entrambe le procedure diagnostiche in strutture pubbliche, private convenzionate laiche e confessionali (come il San Raffaele a Milano). Ma amniocentesi e villocentesi si effettuano per una diagnosi prenatale, cioè permettono di analizzare il numero e la forma dei cromosomi del feto, di accertare se il feto è affetto da malattia cromosomica come la Trisomia 21 (Sindrome di Down), se vi è rischio di Talassemia o di Fibrosi Cistica.
Questi esami diagnostici sono la “conditio sine qua non” dell’aborto terapeutico.
Eppure gli operatori sono gran parte medici obiettori.
Le procedure vengono effettuate anche in strutture private convenzionate confessionali dove si pratica obiezione di struttura. La problematica è nota ma tollerata dagli organi competenti.
Proposta politica
Il diritto all’obiezione di coscienza non può essere negato. Inutile quindi avventurarsi per questa strada. Questo diritto è garantito dall’art 3 della nostra Costituzione, dall’articolo 9 della 194 e dall’Europa.
Nemmeno la mobilità del personale, recentemente proposta da alcuni senatori del PD, Scelta Civica, M5S, può essere la soluzione.
I medici non obiettori sono pochissimi. Costringerli alla mobilità su più strutture significherebbe “condannarli” a eseguire esclusivamente aborti, negando il resto della loro professionalità.
Molte regioni italiane risolvono il problema chiamando medici non obiettori “a gettone” per garantire l’applicazione della legge, e retribuendoli in modo cospicuo: ma non si possono fare soldi sulla pelle delle donne, in un’inaccettabile logica mercenaria.
La soluzione che proponiamo è un’altra:
Ogni reparto di ostetricia deve prevedere il 50 per cento di medici non obiettori, con presenza H24 di un’équipe che garantisca l’intera applicazione della legge 194, dalla prescrizione della pillola del giorno dopo all’aborto terapeutico, e consenta così la rotazione del personale medico e paramedico.
Una sentenza del TAR PUGLIA (14/09/2010, n. 3477, sez. II) afferma che
“ è possibile predisporre per il futuro bandi finalizzati alla pubblicazione dei turni vacanti per i singoli Consultori ed Ospedali che prevedano una riserva di posti del 50% per medici specialisti che non abbiano prestato obiezione di coscienza e al tempo stesso una riserva di posti del restante 50% per medici specialisti obiettori”.
Opzione equa, ragionevole e praticabile che non si porrebbe in contrasto con il principio di eguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione e consentirebbe la piena applicazione della legge 194.(Avv.Filomena Gallo)
Il TAR dell’Emilia Romagna chiarisce inoltre un importante aspetto legato all’obiezione di coscienza:
(sez. Parma, 13 dicembre 1982, n. 289, in Foro amm. 1983, 735 ss). Si precisa infatti che “la clausola che condiziona l'assunzione di un sanitario alla non presentazione dell'obiezione di coscienza ai sensi dell'art. 9 risponde all'esigenza di consentire l'effettuazione del servizio pubblico per il quale il dipendente è assunto, secondo una prospettiva non estranea alle intenzioni del legislatore del 1978”.
(proposta illustrata da Mercedes Lanzilotta)

lunedì 16 giugno 2014

La villetta di Motta Visconti

La villetta di Motta Visconti in via Ungaretti...così normalmente vita.

Quanti amici abbiamo, a quante grigliate siamo stati invitati, in queste villette così anonime e così uguali?  Villette a schiera o bifamigliari, ma anche singole, tutte assolutamente uguali.
Costruite con un capitolato medio basso, qualche piccola eccezione come uno dei 2 bagni con la vasca idromassaggio e ,se i soldi bastano, i sanitari della Villeroy and Boch. 
Il parquet d'obbligo in sala e nelle camere da letto, qualità  medioscarsa, di qualche legno brasiliano che costa poco. Non è ecologico e stanno distruggendo la foresta amazzonica? Non sta scritto nei contratti di vendita e poi chi se ne frega! Non sarà la mia villetta quella che inciderà sul disastro ambientale.
Villette comperate perchè "ideali ", vicine a Milano, al posto di lavoro,  in un piccolo contesto che è il paese, con la farmacia a portata di mano, il pediatra, l'asilo nido e l'Esselunga o il Carrefour a 5min di macchina.
Tutto bello sulla carta, così normale, così sognato. La vita reale purtroppo  non sta scritta in quel  progetto urbanistico che rende così allettante la vendita. 
Sono paesi in cui il nucleo autoctono  mantiene una rete di relazioni famigliari antiche del luogo, di quando era un borgo, i nuovi arrivati quasi mai si conoscono,si integrano, ognuno fa la vita sua e le interrelazioni di paese sono praticamente  nulle.

I nuovi sono tutte coppie  giovani con figli, a Motta il costo del metroquadro è bassissimo e siamo a pochi km da Milano.
Ci sono certo anche gli extracomunitari che vivono in case di corte fatiscenti, quelli si ignorano completamente.
Con le giovani coppie al contrario ci si incontra, ci si saluta, si scambiano brevi opinioni sul tempo, quasi sempre si litiga per l'edera rampicante che cresce a disimisura sulla parete della casa accanto oppure alle riunioni di condominio perchè c'è sempre chi si rifiuta di pagare i costi comuni o non vede perchè, la sera d'estate, debba rispettare il limite delle 23 e smettere di bere in giardino con gli amici.
Ci si incontra alla festa del rione, la parrocchia è presentissima. Tra una casa e l'altra si tendono bandierine argentate orribili, l'evento clou è quando passa la processione con un quadro e 10 fedeli, ma a mezzogiorno e sera  una grande tenda accoglie tutti, la sagra del pesce (variante.. della birra) accompagna la festa.
Ci si conosce tutti e non si conosce nessuno.
Tutti a casa propria a farsi i fatti propri.
A tutto questo pensavo, mentre scorrevano in TV le banali interviste ai vicini dei vari telegiornali.
Nessuno conosceva  con qualche vicinanza vera questa famiglia.
Tutti a parlare di quanto erano belli, della mamma in bicicletta con entrambi i bambini a passeggio.
Inviavano lacrime e baci agli angioletti,  raccomandavano  la madre perchè vigilasse anche "lassù". Null'altro.
Questa donna era sola a Motta Visconti, prigioniera di un uomo uscito di senno da parecchio, a nessuno le loro litigate erano interessate mai.
Non sono interessate nemmeno la sera di Italia Inghilterra, tutti occupati a organizzare la condivisione del nulla mentre una madre e due bambini venivano tra le urla accoltellati e sgozzati.
Ognuno a Motta Visconti si è sempre fatto i fatti suoi. 

sabato 24 maggio 2014

Voterò domani io cittadina d'Europa

Approbationurkunde/ Riconoscimento della mia Laurea in Germania e il diritto di lavorare come Medico laureato in Italia
Specializzazione in Anestesia conseguita a Monaco di Baviera


L'Europa non è un concetto astratto, l'Europa non è la Merkel, l'Europa non è Casaleggio.
L'Europa è nella vita di tutti noi.
Quando mi sono laureata, nel 1985, in Italia c'era una pletora di laureati in Medicina tale che ci si accontentava di tutto, anche dei pochi soldi in CRI a fare prelievi, pur di tirare su la sopravvivenza.
L'accesso alla specialità era riservato agli interni e ai raccomandati "forti".
Le specialità più accorse, quelle che producevano tanto denaro, avevano tempi di ammissione anche di 4-5 anni per i figli di nessuno come me.
Specializzarsi significava inoltre essere alla spalle della famiglia ancora, perchè lo specializzando non era remunerato,al contrario doveva dire grazie per ogni cosa, anche per l'aria che respirava.
I miei genitori avevano altri 3 figli universitari e non erano straricchi.
Compii allora una scelta non semplice.
Avevo un gran progetto, specializzarmi in Anestesia in Germania.
I miei amici  tedeschi mi avevano raccontato che lì la specializzazione era pagata con stipendio pieno, avrei imparato un mestiere e senza pregare perchè me lo insegnassero, anzi ero obbligata ad apprenderlo in fretta perchè avrei percepito un emolumento mensile, pure consistente.
Sapevo ed ero conscia di tutti i miei limiti.
Non andavo all'Estero forte di un 110/110 cum laude.
Non ero inviata (raccomandata) da un accademico italiano.
Non sapevo il tedesco e neppure l'inglese, alle medie e al ginnasio avevo studiato, con scarso apprendimento,  il francese.
Partii a giugno di quel 1985 con le mie due valigie e un regalo in soldi ( mia madre mi disse "gli ultimi" ) dei miei genitori che mi permisero di affrontare i primi mesi senza stipendio, poter imparare la lingua, il tedesco.
Contai sulla disponibilità e l'affetto di una mia amica che mi permise di abitare da lei senza pagare un affitto.
Non vidi il mare quell'anno, non godetti di nessuna vacanza in giro per il mondo, non mi fu regalato il Rolex come si usava e si usa ancora.
Mi iscrissi a una scuola di tedesco ad Amburgo e studiai, studiai tantissimo.
La sera andavo nella Himmelstrasse in un ristorante italiano,di uno di Mola di Bari,  a preparare Tiramusù e Carpaccio che andavano tanto di moda.
Servivo anche ai tavoli. Mi permetteva di guadagnare dei soldi.
Dopo pochi mesi cominciai a inviare le domande di lavoro, in tutto il Nord della Germania ed affrontare colloqui, uno dopo l'altro, con coraggio  perchè, come diceva Don Milani, se conosci 300 parole non sarai mai Padrone. Il Tedesco è lingua ostica, per ogni posto che si creava c'era un tedesco che garantiva un medico che almeno i pazienti li capiva!
Io però  imparavo in fretta.
L'Europa mi dava una grande opportunità.
La mia Laurea, conseguita in Italia, fu riconosciuta in meno di un mese.
Venni assunta in Baviera a Straubing, all'Ospedale Accademico "Elisabeth Krankenhaus" il 1 settembre del 1986.
Ad un anno dalla mia laurea assunta a pieno titolo ed iniziò la mia specializzazione in Anestesia.
Grande Europa. Io cittadina italiana avevo un posto in Europa.
Il tedesco lo mascticavo, sostenevo una conversazione, sebbene il bavarese non lo capivo.
Fu un grande atto di coraggio, l'assumermi, quello del mio primo primario.
In Germania ci sono rimasta quasi 10 anni.
Ho imparato un mestiere di cui sono fiera e penso di svolgerlo con onestà e rigore morale.
Mi sono specializzata e, con orgoglio lo scrivo, fui la seconda cronologicamente, ma la prima per tempi e brillantezza di risultato, della nidiata di assistenti assunti dal mio Primario in quegli anni.
Unica straniera tra tanti tedeschi del mio reparto.
Lo resi fiero quando tornai vittoriosa dall'esame.
Avevo vinto, ma aveva vinto anche lui scommettendo con molte titubanze, ma sostenendomi velatamente sempre.
L'Europa significa questo.
Dare una marcia in più a noi tutti.
Andare oltre il confine.
Diventare cittadini del mondo. Sapere che hai altre possibilità.
Scommettere su te stesso.
Non ci fosse stata l'Europa Mercedes probabilmente sarebbe un mediocre medico, uno di quelli che, dopo anni di graduatoria, avrebbe fatto il medico di base, mestiere rispettabile, ma mai  sognato.
Certo io sono stata una pioniera dell'Emigrazione "intellettuale" .
Negli anni dal mio paese  Castellana Grotte migliaia di laureati sono andati via, sono partiti per l'Europa e per il Mondo a conquistarsi il lavoro.
Sostenere l'Uscita dall'Europa  chiude le porte ai nostri figli, si ritorna indietro. in quel mondo provinciale chiuso nei nostri confini.
Uscire dall'Euro e dalla moneta unica significa molto semplicemente quanto vissuto sulla mia pelle.
Io giovane assistente medico in Germania guadagnavo molto di più più di mio padre allora Preside di un Liceo  Italiano con 40 anni di carriera.
Molto umiliante, la  lira si svalutava continuamente.
L'industria guadagnava ma gli operai, i dipendenti a reddito fisso si impoverivano, l'ondata degli scioperi non si placava. Giustamente.








lunedì 19 maggio 2014

Il ricatto dei taxisti non vincerà sulla tecnologia e la creazione di nuove aziende

                                                         
Basta con i ricatti dei tassisti.
Non si può stroncare la creazione di nuove imprese riproducendo vecchie e distorte logiche.

In  economia si definisce “rendita di posizione”  il provento aggiuntivo ricavato da un bene per la sua posizione particolarmente favorevole. Ciò significa che quel bene non produce ricavi per ragioni ad esso intrinseche, ma per le circostanze favorevoli. Un esempio classico di rendita di posizione é il paese con un solo supermercato. Tutti andranno a far la spesa lì non perché quel supermercato offra la merce o i prezzi migliori, ma perché non si ha scelta, non si ha alternativa. In alcuni casi le rendite di posizione sono giustificate: sarebbe impensabile far aprire 20.000 supermercati in ogni borgo d’Italia. In alcuni casi esse non solo sono ingiustificate, ma arrecano un danno al consumatore, che si vedrà costretto a pagare di piú per un servizio che potrebbe benissimo costare di meno.
La complicata questione dei tassisti, in Italia, è un classico esempio di rendita di posizione ingiustificata. Parto subito con una premessa: nessuno vuole accanirsi contro la categoria dei tassisti e sappiamo bene che abbiamo di fronte gente certamente non ricca e non privilegiata. Non sono loro i colpevoli, essi sono semmai le vittime di una classe politica scellerata che per decenni li ha protetti pur sapendo che andavano incontro ad un destino inesorabile. Non è stata, infatti, una legge che agitava lo spettro del libero mercato a farli protestare nuovamente, come era accaduto ai tempi di Romano Prodi col decreto liberalizzazioni, ma la tecnologia, che ha permesso a dei ragazzi svegli e intraprendenti di creare un’applicazione che offrisse un servizio analogo e sostitutivo del taxi. Uber, infatti, è un’applicazione scaricabile su smartphone che consente con semplicità e a costo zero di noleggiare un’auto con autista incluso. Chiaramente il servizio offerto è lo stesso del taxi, con la differenza che chiamare un taxi costa (anche parecchio a volte) mentre l’applicazione è gratuita. Abbiamo appreso dai giornali che i tassisti sono già col piede di guerra e che il comune di Milano prenderà presto una decisione.  Personalmente trovo che la decisione debba essere presa dal Governo e non da un comune, trattandosi di un problema di carattere nazionale. A parte questo, illustrerò le ragioni per cui un governo di centrosinistra dovrebbe essere a favore di Uber.
Le ragioni, a dire il vero, sarebbero tantissime, ma elencherò le tre principali:
1) Si creerebbe maggiore concorrenza e questa farebbe abbassare i costi, a beneficio della collettività. Chiunque abbia viaggiato in Europa o nel mondo, saprà che il taxi, in quei Paesi in cui il mercato è stato liberalizzato, è spesso l’alternativa più conveniente. A New York in molti casi è persino più conveniente dei mezzi pubblici. Idem a Barcellona, a Madrid, a Berlino;
2) Uber favorirebbe l’ingresso nel settore del trasporto privato di nuovi operatori, quindi si verrebbero a creare più aziende, più posti di lavoro, e più servizi. Una vera manna dal cielo in tempi di crisi. Peraltro, si tratterebbe di posti di lavoro a favore delle categorie più deboli, quelle a basso reddito e con bassi livelli di istruzione;
3) Uber, nel creare maggiore competizione, darebbe un incentivo a migliorare il servizio offerto. Scomparirebbero, così, furbate come le famose “tariffe truccate” dei tassisti romani a danno dei turisti giapponesi, e metteremmo la parola fine al problema dell’abusivismo.
Le ragioni dei tassisti sono altrettanto numerose e alcune comprensibili, una su tutte il fatto che questi abbiano speso migliaia di euro per acquistare la licenza.

A mio parere, questa motivazione é totalmente priva di senso. Chi esercita la libera professione, ma anche chi svolge attività d’impresa, sa benissimo che in ogni momento si corre il rischio che un domani un concorrente più bravo e più capace possa sottrarre clienti, e non importa quanto tu abbia investito per la tua formazione o per la tua azienda. È il famoso “rischio d’impresa” che si insegna nella prima lezione di economa aziendale. Non si capisce per quale ragione questa categoria debba esserne esentata. Offrono un servizio che non richiede nessuna competenza specifica, tranne quella di saper guidare e di aver memorizzato le strade (oggi col GPS neanche quella), e tuttavia si arrogano il diritto di paralizzare un’intera città per difendere il loro particulare, il loro interesse di categoria. È arrivato il momento che il Governo compia delle scelte coraggiose perché siamo stufi di veder trionfare l’Italia delle corporazioni e delle lobbies. Vogliamo vivere in un Paese democratico e liberale, in cui siano gli interessi di tutti – e non di una parte – ad essere salvaguardati. 

Giuseppe Lilllo Milano 20.05.2014 

domenica 18 maggio 2014

Alle Europee voterò Daniele Viotti PD.



Chi mi segue sa quanto i Diritti civili siano un fondamento della mia vita,del mio percorso politico e privato.

Succede però che i  Diritti civili siano scomparsi dalla agenda di tutti i politici.
E' tempo di non fingere, di guardare diritto negli occhi e sostenere chi per i  diritti, quelli di tutti, si schiera. 
194 e obiezione di coscienza
Nessun politco è disposto a dichiarare che l'articolo 9 va riscritto e come va modificato.
Il PD non sa quali pesci pigliare.
Non si può credere ma esiste una fetta con qualche consistenza che è contro la 194, naturalmente non apertamente, tanto che in Europa sono stati capaci di astenersi e non fare passare la mozione Estrela, una mozioncina moderata, moderata, che garantiva e richiamava tutti diritti nei paesi membri, non ultimo quello della autodeterminazione delle donne.
Piccola parentesi: l'altra sera ero a un Meeting sulla obiezione di coscienza e 194, una urgenza che la politica deve risolvere quanto prima.
Non starò a raccontarvi quanto sto ribadendo in numerosi articoli e partecipazione a convegni ecc, ma una osservazione la devo fare: il pubblico registrava un' età media di 50 anni. Fortuna che c'erano dei giovanotti ad abbassare la media, ma tra il pubblico femminile si faceva fatica a trovare una donna in età fertile.
Lo scrivo con amarezza perchè quanto ci dicono le statistiche, i giornali e i nostri ambulatori altro è.
I  DAT, le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Testamento Biologico giornalisticamente parlando).
Se non ci fossero Beppino Englaro, Mina Welby e un piccolo gruppo di eroi che attraversano la penisola, quasi sempre a loro spese, il silenzio sarebbe TOTALE.
Il diritto a vivere e morire senza dolore,con dignità, il primo dei diritti non porta voti, non fa gola ai politici.
Non frega nulla a nessuno di loro.
La legge 40. Una vergogna che ha massacrato centinaia di migliaia di coppie, costringendole a emigrare per avere un figlio, a rinunciare alla felicità di avere un figlia o  bombardamenti ormonali senza pari.
E' stata finalmente dichiarata incostituzionale.
Dobbiamo impedire che la Politica ci  ridia una versione riveduta e corretta.
Il Diritto al riconoscimento delle coppie di fatto.Nella precedente legisatura lo abbiamo vissuto come argomento succoso da salotto  di Mediaset, articoli di matrimoni in Germania su CHI,in questa legislatura è diventato il Tabù.
Renzi, si sa, su questo ha le sue riserve, non è avvezzo a parlarne.
In passato, in un tempo di grande sincerità, disse esattamente quello che pensava.
L'allineamento al maggior pensiero in uso ha fatto il resto perchè il silenzio domini sovrano, come il problema non esistesse, come se uomini, donne omosessuali, transessuali, bisessuali non esistessero..
La mia dichiarazione di voto è quindi quella abbastanza scontata che voterò PD, un partito che di delusioni me ne sta dando tante, ma che ha uno statuto, delle maggioranze , delle minoranze, un partito fondato su regole di democrazia.
Lo voterò, anche se mi fa incazzare molto, quasi tutti i dì.
Lo voterò perchè c'è una minoranza nella quale mi riconosco e che mi permettere di credere nella giustezza dell'esercizio della cittadinanza attiva,della democrazia partecipata.
Voterò Daniele Viotti non perchè gay o appartenente alla Comunità LGTB.
Nel suo programma, nelle sue scelte politiche ritrovo le battaglie che sento e per cui mi affanno.
Lo voterò perchè credo nei diritti di tutti e questi vengono garantiti in primis alle minoranze.
Non esiste una democrazia forte se vi sono delle discriminazioni.
Questa la mia scelta, a prescindere dalla mia sfera affettiva e dalle mie scelte sessuali.

venerdì 16 maggio 2014

Il Giudice interviene sulla "cura" stamina ma non sulla 194



La Regione Lombardia ha rivolto a tutti i medici anestesisti una richiesta di disponibilità  per effettuare turni all'Ospedale di  Brescia, affinchè i malati  in lista di attesa possano ricevere i trattamenti previsti dai protocolli del metodo Stamina.
I colleghi dell'Ospedale di Brescia si sono rifutati tutti, da qui l'intervento della Magistratura che obbliga la Struttura a garantire le "cure".
Il metodo Stamina è contestato a livello internazionale, tanto che l'associazione Luca Coscione ha indetto un appello perchè vengano  rese note tutte le pubblicazioni scientifiche internazionali sul Metodo Stamina e si fermi  "l'abuso immorale di tragiche sofferenze umane sotto forma di atti eversivi per ricattare le Istituzioni".

Che strana Italia, che strana Magistratura, che Strana amministrazione governa la Lombardia.

Esiste una legge dello Stato, la 194 svuotata con punte del 90% dalla obiezione di coscienza dei medici.
Nella sola Lombardia 12 strutture Ospedaliere oppongono obiezione di struttura e a nessun giudice è mai venuto in mente di ricorrere a una Sentenza che ne obblighi l'ottemperanza lì dove lo Stato è assente. 
Veramente uno strano paese quello in cui viviamo.

lunedì 28 aprile 2014

Turnistica medici: obiezione non lecita.



Bene è accaduto quanto nella logica sta.
Il Direttore Sanitario dell'Ospedale  San Martino ha denunciato alla Magistratura  il Dr.Felis, obiettore, per interruzione di pubblico servizio.
Il Collega si era rifiutato, alcuni giorni fa, di eseguire una ecografia ad una paziente usufruitrice della 194.
Ora bisogna attendere quale risposta darà il magistrato.
Ancora una volta spetterà ai giudici di occuparsi, dare indicazioni lì dove la politica  è  incapace di assumere decisioni forti.
Lo svuotamento della 194 lo denunciamo da tempo.
L' Obiezione di coscienza, negli ospedali dello Stato, è alla resa dei conti, perchè l'estremismo, la non cura, il non rispetto delle donne induce  persino alla Obiezione di Struttura.
Diciamolo forte: sono  FUORILEGGE quegli Ospedali con reparti di ginecologia e ostetricia, prendono soldi dal SSN e non consentono l'applicazione della 194.
Il Niguarda per es. dovrà ricorrere a medici gettonisti, che nel "tempo libero" si guadagneranno  un gettone di 60 Euro l'ora ( tanto è quanto stabilisce il contratto dei medici) sul corpo delle donne.
Una vergogna nella vergogna.
Non è il solo Ospedale.
Il problema è ancor più complesso perchè, anche lì dove ci sono  medici non obiettori,  si evidenziano problematiche di gestione come a  Genova o a Roma. 
Il collega Dr. Felis è obiettore, quindi un Medico limitato nella sua funzione in un Ospedale pubblico,  pagato al 100% e integrato nella turnistica come tutti.
Lui, come tutti gli obiettori,  è inconciliabile con il lavoro richiesto. Questo finalmente viene macroscopicamente fuori da quanto sta accadendo in molti ospedali.
E' evidente che al sabato e alla domenica non può essere di turno perchè la sua obiezione rende inapplicabile una legge dello Stato.
I Reparti devono necesariamente avere una turnistica con medici non obiettori per garantire la 194 H24 : non solo durante la settimana lavorativa ma anche il fine settimana.
Questo vuol dire rivedere la geografia di tutte le Ginecologie e Ostetricie italiane.
Questo vuol dire rivedere l'articolo 9 della 194.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/04/27/AQhfVsdC-denuncia_obiettore_rifiutato.shtml

sabato 12 aprile 2014

Discariche abusive di Amianto a Castellana e l'inerzia colposa della Amministraziione



Questo articolo pubblicai su Fax ottobre 2012.
A 2 ANNI DI DISTANZA nulla è cambiato.
L'incuria, l'ignoranza, la delinquenza  di irresponsabili, si intreccia con l'inerzia, la faciloneria, la superficialità della Amministrazione Comunale di Castellana Grotte.
Dobbiamo dirlo forte!
Avevamo chiesto il censimento dell'amianto attraverso foto aeree dei tetti e della campagna, documentazioni fotografiche delle strade, mappatura delle masserie con fienili, costruzioni degli anni 80-90 pieni di amianto.
Castellana, come il resto dell'Italia è avvelenata dall' amianto. Basta smuoverlo per provocare danni enormi per tutti i cittadini e gli animali.
Solo sapendo esattamente dov' è, con la verifica delle ristrutturazione e la rendicontazione dello smaltimento, si può risalire ai colpevoli di questa disgraziata abitudine, l'abbadono nelle strade di campagna.
Controlli rigorosi delle ristrutturazioni conditio sine qua non.
E' facilissimo scoprire, se si vuole, risalire da dove provengono quelle lastre di Amianto di notte scaricate.
A che serve l'ufficio tecnico?
A che serve presentare la DIA? Dove sono le verifiche?
E' forse quell'ufficio solo strumento di spartizione di logiche di potere?
Vergogna.
L' inettitudine è colpevolezza.
Per ogni mesotelioma a Castellana si configura un reato chiaro per chi deve tutelare la salute dei cittadiniOmicidio colposo!
A Castellana chi si ammalerà di Carcinomi come i  mesotelioni saprà a chi chiedere i danni materiali.
Non staremo zitti.
Non ci interessano esposti, non ci interessano populismi.
Che sia chiaro.VIGILEREMO e offriremo CONSULENZA LEGALE e SANITARIA
Bene ha fatto la nostra segretaria Marina Pinto a verificare e denunciare ancora una volta le promesse non mantenute.

http://www.vivicastellanagrotte.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3090%3Aamianto-di-nuovo-tu-non-dovevamo-vederci-piu&catid=7%3Anotizie&Itemid=154

Dr.ssa Mercedes Lanzilotta
Castellana 2.1

giovedì 10 aprile 2014

Forse è andata così! Suicida a 34 anni Morto di ludopatia


Ha soli 34 anni, un lavoro, una moglie, due figli.
E' entrato nel tunnel, è un ludopatico senza più freni.
A casa è un inferno.
La moglie ormai urla e basta.
I Bambini piangono quando li sentono urlare.
Lui non sa che fare. Gli sembra di impazzire.
Prende il grande, esce di casa, sale in macchina e gira, gira senza direzione.
Lo guarda, il bambino sta zitto. Si sente un buco dentro. Un vuoto che lo tira giù.
Lo porta a scuola.
Pensa e ripensa al senso di quelle giocate, pensa e ripensa che è solo una ossessione.
Pensa che è una merda la vita se non fai più la spesa o non compri nemmeno il pane.
Anche quei 3 Euro sono 3  giocate.
Non ce la fai più.
E' stupido, certo, ma come giustificare a se stessi che ormai è un' armonia perfetta tra lui e la macchina?
Un abbraccio mortale, un coinvolgimento totale.
Persino fare l'amore a casa è un optional..
Ha perso anche stasera, come succede quansi sempre, a tutto pensa fuorchè a lei, non  gliene importa niente,
Del resto nemmeno a Lei piace farlo più .
Lei non ha più stima.
Non è nemmeno lo stronzo che l'aveva fatta innamorare!
Lo trova un poveraccio,  un "poveroalui" e, quello che è peggio, si trova una poveraccia, " una poveraalei", perchè se lo tiene ancora in casa uno così.
Ormai gli urla e basta.
Gli urla tutta la sua rabbia.
Non si cura più, una volta ci teneva a essere  a posto, con un filo di fard.
Ora è concentrata sui bambini, loro sono importanti.
La vita va con il suo matrimonio. Una merda.
Lui facesse quello che vuole, certo che uno  più sfigato di così non poteva andare a prenderselo.
Le avesse fatto le corna capirebbe, ma innammorarsi della macchinetta No!Questo va oltre quello che una donna può accettare e comprendere!
E' andata al Sert, ma gli hanno detto che non c'è nessun programma per accogliere quel poveraccio che si è sposata,  non è previsto un programma di terapia.
Lo fanno in Piemonte ma qui ancora no.
E' andata da sua suocera. Non sa che pesci prendere nemmeno lei, ad un certo punto gli ha pure rimproverato di essere troppo dura con lui, che suo figlio sì, è stato sempre un ragazzo debole, ma con lei, con sua Madre un figlio modello.
Si è rivolta al suo Sindaco.
Gli ha risposto impastato, senza emozione, che sì la legge prevede irrigidimento delle norme e qualche possibilità di allontanare le macchinette dal centro, ma per ora  la giunta ha altri problemi e non si rischia la maggioranza per uno che sta attaccato, dalla mattina alla sera, nel retro del bar.
E' andata dal parroco.
Tanta umana comprensione per il figliol perduto, le ha parlato di rassegnazione, della sacralità del matrimonio, di pregare il Signore. Si domenica se viene alla messa gli parlerà.
E' tornata a casa.
Lo vede uscire con il figlio maggiore, "accompagno il ragazzo a scuola e vado a lavorare".
Che strano vedere quei carabinieri sotto casa nemmeno due ore dopo.


PS. http://www.today.it/citta/suicidio-gonzaga-mantova.html

martedì 4 marzo 2014

Gli ulivi di Puglia e D'Alema



Io vengo dal Sud Est barese.
Castellana Grotte è il mio paese.
La sua campagna è tra i giardini più belli del mondo.
Tutti  conoscono Castellana per le sue meravigliose Grotte, ma pochi sanno della magnificenza, della serenità di ulivi secolari presenti ovunque.
A far compagnia a tanta quiete  ciliegi, mandorli, qualche noce e una varietà di alberi mediterranei come i fichi, i corbezzoli, azzeruoli, carrubi, fichi e cotogni.
La terra è rossa, carica di ferro.
I nostri genitori, i contadini la coltivano e curano come fosse un immenso giardino, e lo è.
Ieri sera a Piazza Pulita l'orrido D'Alema, tronfio di aver comprato un ulivo per 1500 euro, ha offeso tutta la Puglia.
La compravendita degli ulivi è un commercio poco nobile e molte volte malavitoso.
Dovrebbe esserne a conoscenza.
Estirpare un ulivo secolare è un delitto.
Il suo non ha centinaia di anni ma diverse decine. Vergognoso averlo comperato, inqualificabile essersene vantato (parvenu senza anima e coscienza).
 Molti ulivi muoiono dopo essere stati trasportati al Nord o in terreni non adatti. il Lazio non ha la terra buona per un ulivo murgese o salentino o umbro. Non gli appartiene.
In Puglia estirpare un ulivo è vietato, fatta eccezione per quei rari permessi che vengono rilasciati. Si pagano sanzioni altissime se scoperti. 
Provate però ad atterrare a Bari e vedrete  quanta plastica ricopre la nostra terra.
Una volta erano  bellissimi uliveti.
Il guadagno facile ha portato ad estirparli e  piantare vigne in periodi di gran guadagni. Sotto la plastica oggi  vi è spesso degrado e abbandono.
Il mercato dell'uva non è più redditizio come una volta.

Credo di non aver mai provato tanto disgusto verso quest'uomo in un solo secondo quanto ieri sera.
E D'Alema mi disgusta da 35 anni, minimo.