martedì 7 ottobre 2014

Norlevo contraccettivo l'infermiere non prescrive




Le dimissioni della infermiera di Voghera, ben arrivate, non devono fare cadere sotto silenzio  l'ennesimo attacco alla 194:
allargare al personale infermieristico la possibilità di obiezione in tutti gli ambiti della professione,
persino il prelievo di sangue per l'ematochimica.
Basta dare uno sguardo su Google per avere un preciso quadro.
Non bastano 80% dei medici obiettori, l'obiettivo è chiaro. rendere la legge 194 impraticabile del tutto, puntando sul personale infermieristico.

Il rifiuto ha fatto scalpore perchè determinato da una Infermiera del Triage di un Pronto soccorso!
Sia chiaro in molti ospedale ogni notte vi sono ginecologi che rifiutano di prescrivere il  Levonorgestrel.
Sono i medici obiettori estremisti, quelli che dovrebbero essere allontanati dal servizio sanitario per le interpretazioni  a proprio gradimento.
Chiariamolo bene:
Il Levonorgestrel è un farmaco anticoncezionale come lo Iud, la pillola.
Semplicemente  è postcoitale. 
Non è una pillola abortiva, se c'è stata fecondazione non funziona.
Il limite delle 72 ore è posto per questa ragione. Null'altro.
A questo proposito la sentenza del TAR del Lazio 
sentenza 8465/2001 

“Norlevo” non contrasta con la legge n. 194/1978, poiché il farmaco autorizzato agisce con effetti contraccettivi in un momento anteriore all’innesto dell’ovulo fecondato nell’utero materno. Detta evenienza resta sottratta alla regolamentazione dettata dalla legge richiamata che, come in precedenza esposto, assume a riferimento una condizione fisiologica della donna di stabile aspettativa di maternità cui soccorrono, in presenza di una volontaria e consapevole scelta interruttiva, specifici interventi di assistenza sul piano sanitario e psicologico.
Come, del resto, illustrato dalle parti resistenti, il farmaco “Norlevo” esplica effetti di prevenzione della gestazione al pari di altri usuali metodi contraccettivi, quale lo “IUD” o spirale, che parimenti mirano a inibire l’impianto dell’ovulo fecondato e in ordine ai quali non si pone questione circa la qualificazione come pratiche abortive eccedenti i limiti stabiliti dalla legge n. 194/1978».


A rafforzare se non basta la descrizione, l'azione, c'è l' OMS (organizzazione mondiale sanità) che lo classifica nei farmaci di Classe 1,cioè di quelli che si possono prescrivere in assenza di diagnosi, quindi anche l'internista di turno in PS, su richiesta, deve prescriverla.

In quanto al ruolo dell' Infermiere di Triage 
l'Atto di Intesa Stato Regioni del 17/5/96),chiarisce che
 è “ il primo momento di accoglienza e valutazione di pazienti in base a criteri definiti che consentano di stabilire la priorità di intervento” I sostanza l'accesso alle cure non avviene sulla base dell'ordine di arrivo ma sulla priorità delle loro condizioni.  Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all'arrivo, dopo una prima valutazione messa in atto da un 
infermiere preposto a questo compito.

BASTA!
Le valutazioni mediche le fa il MEDICO.

L'infermiere del PS decide, in caso di una richiesta di Levonorgestrel, il codice di urgenza.
Nel caso di Voghera il codice che l'Infermiera avrebbe dovuto assegnare è il verde, le ragazze dovevano aspettare il turno e basta. Era si una urgenza ma differibile ai codici rossi e gialli presenti in PS.

La Politica si muova, ogni occasione è buona per scardinare la 194, perché…poi facciamo quelli che si scandalizzano degli estremisti islamici.

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