mercoledì 3 maggio 2017

Dolore e cannabis terapeutica A.D. 2017 Italia

Una storia di dolore e di ingiustizia

Un venerdì sera qualsiasi a casa , relax.
" Sono molto stanca dottoressa, il dolore è tornato più forte di prima "
Non sono di guardia ma alcuni pazienti hanno il mio numero privato di default, me lo chiedono e talvolta cedo facendomi promettere di considerarlo solo di emergenza.
Quella voce la conosco bene, è una donna mite e gentile, la adoro per il coraggio con cui affronta la malattia e quel suo porsi sempre come non volesse dare mai fastidio, come se del suo dolore debba prima scusarsi.
Caspita avevamo il dolore sotto controllo sino a pochi giorni fa! La cura del dolore è così.
Tanto ricamo, aggiusta la posologia di qua, togli qualcosa di là. E' come un balletto estenuante fatto di piccoli passi, taluni si rilevano completamente inutili, altri improvvisamente vincenti quando meno te lo aspetti.Altre volte il brutale risveglio quando sei convinta di aver sistemato al meglio. Impossibile lo sviluppo senza la complicità dei i due attori che vogliono e devono vincere a tutti i costi la sfida con il nemico, sempre uguale a se stesso  subdolo e cattivo.
Troviamo uno spazio urgente che si chiama in mille modi "bollino verde" "codice bianco" "venga in ospedale prima della guardia, mi raccomando il corsetto" "visita domiciliare".
Da 1 a 10 il dolore è 8-10 H24, eppure la terapia in atto è ampissima e dovrebbe dare delle risposte diverse, le opzioni terapeutiche le abbiamo provate tutte ma la paziente non dorme e confida quello che nessun medico vuole sentire ( ma che spesso gli tocca ) " ieri mi volevo buttare dalla finestra".
Riguardo la terapia, provo a "scivolare" su un altro oppioide ma so , può accadere, non basterà e penso alla Cannabis terapeutica quale aiuto, abbraccio rilassante e benefico, può aiutarla.
Ne parliamo insieme come per tutte le scelte.
"Ho letto tutto su Internet " mi confida"
"Dobbiamo firmare insieme un consenso informato. Mi deve promettere di essere ligia nella assunzione delle gocce  e venire puntuale ai controlli, non assumere quantità che non siano state con me concordate ecc.. Signora  lo sa che non è rimborsabile e dovrà pagare ogni prescrizione? "
"Non ho una lira, vivo di 700 euro al mese. Ho tutti i codici di esenzione. "
Stringo i denti perchè non servono a niente in questo caso.
Lo Stato, nello specifico molte Regioni Italiane non hanno previsto capitoli di spesa per i cannabinoidi nonostante siano indispensabili nella cura del dolore refrattario.
" Ho una nipote che ho cresciuto, me lo pagherà lei, spero."
Chiudo la porta con molta rabbia.
Non sempre la eccellenza sanitaria tanto sbandierata ha le porte aperte alla Umanità.



-  In Italia pochissime Regioni prevedono la rimborsabilità delle preparazioni galeniche per i cannabinoidi. Viene lasciata alle ASST la presa in carico.
Questo racconto lo dedico  a Elena Gentile  Medico, ex Assessore alla Sanità della Regione Puglia, oggi Deputato in Europa, che rese possibile la più avanzata delle leggi regionali in materia di Cannabis terapeutica.
Un cittadino pugliese non viene umiliato nella sofferenza, non deve cercare soldi per permettersi quel farmaco  vittima di  pregiudizi sociali e ignoranza dei politici.
In Puglia la Cannabis terapeutica è completamente rimborsata dalla Regione.

- Solo 11 Regioni hanno legiferato, e anche queste diversamente una dall'altra. 

Gran parte imitando gli struzzi e dimenticando il coraggio.
- Nella gran parte delle Regione la prescrivono pochissimi medici e  la pagano i cittadini, nonostante le disposizioni nazionali prevedano la rimborsabilità.

- questa storia che racconto può essere avvenuta in quasi tutte le Regioni d'Italia.

2 commenti:

  1. Purtroppo esistono ancora pregiudizi importanti e poca attenzione al dolore delle persone. La speranza è che le altre regioni possano seguire l'esempio tracciato dalla Puglia.

    Laura

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  2. Emilia Romagna, Toscana, Veneto,Liguria,Friuli,Marche e Regione Puglia garantiscono il rimborso nell'ambito del SSN con diverse modalità.Ho parlato della Puglia perchè è stata tra le prime e con la migliore delle leggi regionali che potesse essere tratta dalle disposizioni dello Stato.
    Ci sono 11 Regioni che non hanno legiferato.
    La Puglia con la Toscana e Emilia sono stati da faro.

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