sabato 27 luglio 2013

La Dr.ssa Digeronimo va a Roma! ed io non capisco un paio di cose...









La Dr.ssa Desirèe  Digeronimo, Magistrato in forza alla Procura di Bari, scrive una lettera "interessante" e la pubblica su Facebook.
Il  CSM ha  accettato la sua domanda di trasferimento ( non proprio volontario) alla procura di Roma.Trasferimento legato alle note vicende incentrate sulla posizone di Niki Vendola in un processo.

Delle domande sorgono spontanee:
1- da quando in qua Facebook ( mezzo scelto dalla magistrata) è strumento per parlare delle cose di lavoro ?
E' come se un medico si mettesse a parlare dei  dei pazienti, terapie, delle sue posizioni personali, dei disagi all'interno dell'Ospedale, facendone  campagna mediatica.
Ancor meglio: è come se tutti avessimo la liceità di raccontare il tutto che riteniamo senza barriere, per difenderci,  entrando nel merito di decisioni a cui non ci è chiesto  un giustificativo per mille ragioni , tra cui : a- dovere disciplinare,(ammesso che si sia subito un torto) b- etica del lavoro.
Ogni Dirigente deve sapere quali sono le sedi opportune.Si presume.
La professionalità di un Dirigente non ha tra le sue fondamenta quella non metttersi alla pari delle confessioni adolescenziali di un amore non corrisposto?
Leggere un Magistrato pubblicare su Facebook una lettera di così grande rilevanza personale fa specie, visto anche il contenzioso non lo vede vittorioso per troppi aspetti.
Trovo allarmante.

2- si rimane eterefatti perchè nell'accorata difesa si evince che la Dr.ssa Digeronimo sta pensando di tornare a Bari in altre vesti.
Quali?
Ma semlice! A Bari si mormora che voglia candidarsi a  Sindaco della città e succedere a Michele Emiliano!
Non facciamo gli ingenui, non certo candidata del SEL di Niki Vendola e tantomeno del PD.

Dr.ssa Digeronimo!
Non è che un Magistrato entra in conflitto con qualcuno, fa un processo importante, si mette di traverso a ragione o torto con un politico e poi ce lo dobbiamo trovare per forza Sindaco o onorevole?
La Bocassino allora che dovrebbe fare se si stufa ?
La presidente del Mondo intero, fatti i dovuti rapporti per importanza dei processi !

In tutta la lettera non  fa accenno a un minimo di autocritica,  non c'è un solo  tono conciliante con quello che è stato il suo posto di lavoro,non c'è  nemmeno un girarci intorno (all'uso del Cavalierie), tipo: non mi sono spiegata bene, mi avete frainteso.
E' legittimo che a tutti sia data la possibilità di entrare in Politica se si prova tanta indignazione sociale, ma forse c'è qualche fraintendimento.
L'uso della politica appare in questo caso alquanto improprio, "strumentale".
Voleva lanciare delle accuse precise lo capiamo, voleva denunciare una ingistizia possiamo capire.
Sorgono altre domande che è meglio tenersele per se, perchè come ogni magistrato sa, per fare politica ci vogliono squadre di avvocati pronti a difenderti   chi scrive non ne ha nemmeno uno.

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