lunedì 27 maggio 2013

"I Cimiterini e la 194"


Si è ripreso a parlare della 194! Gott sei Dank.
In questa strana  Italia è fenomeno difficile da comprendere la ciclicità delle emergenze mai risolte, e possiamolo dirlo forte, la 194 è una legge che vive in uno stato di emergenza attuativa da 35 anni.
Langue da sempre, dominata dalla  facile vincitrice, la Chiesa, che le consente con singhiozzi di funzionare malissimo.
Il problema della Obiezione oggi non è meno drammatico di 10 anni fa, ma esso viene affrontato dal mondo delle donne  come il grande problema!
Non è così perchè, per capire l'obiezione dell' 80% dei medici anestesisti e ginecologi, ma in questa percentuale si dimentica tutto il personale della sala operatori, bisogna comprendere tutto il mondo che gravita intorno alla  194.L'analisi non può prescindere dal contesto in cui lavoriamo!
La Politica è assente, la sinistra non ne  parla MAI, o quasi, perchè è una legge scomodissima e di difficile gestione pratica. Pensiamo  a quanti  politici nelle recenti campagne elettorali hanno parlato della 194 e su come modificarla perchè sia uniformemente fruibile.
Ad ogni dibattito ,sollevato il problema le risposte avevano il suono di :non svegliare il can che dorme!
Eppure in questi anni l'attacco ferale alla 194 l'hanno condotta trasversalmente in troppi e in  tanti luoghi, sotto il vergognoso silenzio di gran parte della stampa e con una sinistra non convinta e mai incisiva.
Sto parlando dei Cimiterini tanto cari alle maggioranze lombarde, ma non solo!
Dalla Firenze di Matteo Renzi a Caserta, Agrigento passando per Monopoli, troppi  Comuni hanno deliberato senza quasi opposizione: tutti bravi amministratori tronfi a parlare di diritto di sepoltura.

I Cimiterini rappresentano l'attacco più grande che si è fatto alla 194 e alle donne, colpendole nell'intimo assoluto!
Non esisteva e non esiste a riguardo nessun vuoto nella legislazione italiana eppure sono stati creati e  è di gran moda andare in Consiglio Comunale, riempirsi la bocca compiendo l'operazione più indegna, trasformando il prodotto abortivo in un problema di cui la società deve farsi carico.
Il dramma si è così ulteriormente amplificato  perchè abortire è nella realtà legislativa un crimine compiuto dalle donne.
Si, perchè pochi sanno che alla fruitrice delle 194, in Lombardia per esempio,viene chiesto, tra i vari consensi, anche quello per il funerale e , tenetevi forte, se se ne assume le spese.
Pensate quanto è buono l'ospedale!
La donna lo rifiuta? Ebbene l'Ente lo farà a suo carico.
E' un consenso informato in uso in tutta la Lombardia (Italia) e viene a fare parte della Cartella clinica.
Nessuna donna da l'assenso, alcune scrivono NO, gran parte lo rifiutano e  immaginate i volti, l'allontanamento del foglio in tutta la tragica gestualità al cospetto di quel medico, non obiettore, che è costretto a farselo firmare.
Da quel momento, il prodotto che verrà aspirato in sala operatoria appartiene ad altri:  è la premessa di una "cessione di proprietà".
L'embrione sotto la dodicesima settimana,  è divenuto così, finalmente per il Movimento per la vita, soggetto giuridico, la cui responsabilità passa dalla donne allo Stato che ne fa quello che vuole.
E non prendiamocela solo con Formigoni, la Moratti e CL, perchè a Firenze, Renzi per esempio , il suo Cimiterino l'ha bello e fatto.
(Per onestà di cronaca non mi risulta che la Regione Toscana faccia firmare il Consenso al Funerale alle fruitrici della 194, è una prerogativa  per ora della Lombardia).
Tutta la campagna elettorale per la candidatura a Renzi Premier non è stata mai scalfita da questo orrore, che da solo  rende il "bel giovine" invotabile e nemico delle donne.
Non ho visto, tra le tante entusiaste femministe renziane, una sola che lo abbia preso alla gola dicendogli che il suo atto deliberativo ha calpestato la nostra storia e una lotta di diritto.
I Cimiteri rappresentano, per chiunque voglia comprendere  perchè la 194 non funziona, l'inizio di un percorso,di troppi interessi, nebbie e assenza di laicità  di cui questa legge è intrisa.
L' autodeterminazione della donna  non è mai stata al centro della discussione.

Alla prossima puntata....Obiezione di coscienza !

4 commenti:

  1. Grazie Mercedes era ora di dirlo, chiaro e forte.

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    1. ....ho votato all'epoca serenamente la 194 perchè credo nella Libertà di coscienza e nel libero arbitrio, nella protezione delle donne dalle vammare o peggio da ginecologi prezzolati....ma per me, come donna, l'aborto è e resta una soluzione davvero molto dolorosa ed estrema....una soluzione che penalizza un essere che Non verrà mai al mondo.

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  2. Siamo pronte a lavorare insieme per fermare questi orrori. Noi la nostra posizione l'abbiamo presa. E il nostro sindaco lo sa.
    http://senonoraquandofirenze.wordpress.com/2012/03/19/578/

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  3. Veneto, attacco alla 194: sorpresa, la pasionaria antiborto è la Puppato
    Di ilsimplicissimus
    La regione Veneto si appresta a far la guerra alla legge sull’aborto. Già territorio zeppo di ginecologi obiettori per interessi di carriera, ora ha varato una legge per dare libero accesso nelle strutture sanitarie e socio sanitarie alle associazioni per la vita, garantendo loro “pari opportunità di comunicazione” rispetto alle strutture già esistenti. E’ fin troppo ovvio che la presenza di questi “doppioni” ha un senso solo dentro un disegno volto a svuotare dal di dentro la 194 la quale già prevede di fornire alle donne tutta l’informazione e l’assistenza necessaria con l’istituzione dei consultori famigliari “che assistono la donna in stato di gravidanza informandola sui diritti a lei spettanti e contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”, oltre alla possibilità di una “collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”-
    Ciò che la nuova legge si propone è di eliminare è la facoltà da parte dei consultori di scegliere le associazioni di volontariato di cui eventualmente avvalersi, consentendo l’assalto di gruppi integralisti e settari di ogni tipo la cui credibilità scientifica, pratica e umana è quanto meno tutta da dimostrare. Gruppi comunque decisi a sfruttare la fragilità delle persone che vivono una drammatica decisione per fare un’opera di plagio. Così dopo aver perso il referendum sullo svuotamento della 194, ecco che ci si riprova attraverso un meccanismo surrettizio innescato da una petizione promossa dal Pdl e dal movimento per la vita.
    La vera sorpresa però è che tra i maggiori fautori della legge si trovi quella Laura Puppato, gettata sul palcoscenico nazionale dalla sua auto candidatura alle primarie del Pd e subito pompata dalle solite note “repubblichine” e senonoraquandiste in virtù della sola appartenenza di genere o dai soloni del nulla, come Cacciari ormai orfano di se stesso. Senza la voglia né di informarsi su chi sia davvero e tanto meno di informare. Perché la Puppato è in realtà una teocon che al passaggio della legge in Regione ha asserito: “E’ stato battuto l’oscurantismo”. Ciò non toglie che la signora ( tra l’altro capogruppo Pd nella Regione Veneto) abbia individuato uno proprio spazio proprio nella “difesa dei diritti civili” e addirittura nello schierasi a favore dei matrimoni gay, come ci fa sapere dalle pagine di Micromega o in decine di interviste che stranamente si tengono ben lontane dall’argomento della 194.
    Insomma ha inaugurato una doppia personalità: integralista nella Regione e libertaria nelle primarie, rendendo così evidente che anche le sue proposizioni anticasta, si situano proprio dentro i peggiori vizi di casta. Pensare che la Puppato, così evidentemente legata alle gerarchie ecclesiastiche che stanno dietro al movimento per la vita, guardi con civile apertura ai matrimoni gay è come credere in Babbo Natale. Ma si sa che spesso proprio le persone più integraliste sono quelle eticamente più sospette e disponibili alle più sfacciate bugie in vista di un benefico fine. Detto questo però sono certo che si batterà con tutte le sue forze contro l’oscurantismo: quello di una società aperta, civile e laica

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