domenica 2 giugno 2013

Obiezione di coscienza, Burnout del Medico Non Obiettore.


Obiettori di coscienza e  luoghi comuni.

Il recente articolo della Repubblica sulla 194 e la conseguente presa di posizione di molti politici lasciano perplessi gli operatori sanitari.
Quello che più colpisce  è la vaghezza e assenza di soluzioni, perchè vi sia una fruibilità omogenea, su tutto il territorio nazionale,senza toccare la libertà alla Obiezione.
Sotto accusa sono i medici,  ginecologhi e anestesisti,  per l'ottanta per cento obiettori, così come sotto accusa sono le strutture sanitarie convenzionate, pubbliche e private, che non rispettano la legge 194.
Nessuno comprende (e vuole comprendere) che la gran parte dei medici  obiettori,  è composta da persone  moralmente ineccepibili. Non vi è nella gran parte  malafede. 
Certamente esiste una piccola percentuale di   falsi obiettori, ma sono facilmente scopribili, basta prevedere  un gettone di presenza,  per sala operatoria in cui sono programmate IVG, di 500 euro ad operatore ...e vederli  come cani affamati avventarsi sul bel pezzo di carne.
Sarebbe interessante vedere se giuridicamente  è possibile buttare quet'esca per portarli allo scoperto, dopo di che denunciarli e procedere al licenziamento per lesi interessi  dell'azienda ospedaliera.
Non sono tantissimima, ma  ci sono e andrebbero scoperti e denunciati.

La ragione centrale della defezione è incentrata nella sostanza dell'atto medico che la 194 prevede.
Non è un atto medico preposto alla cura, ragione per cui ci siamo laureati e rende il nostro lavoro ogni giorno bellissimo.
Un medico ha in se una carica, anche di onnipotenza, ma è una carica di umanità.
Il medico ha la pretesa di guarire con la sua scienza una malattia, fare si che possa superare il dolore se non può più curare.
La 194 non cura, elimina un problema che ha 1000 interpretzioni, la 194 elimina "altro".
Elimina un divenire,mettiamola così.
Il medico non obiettore  compie, e diciamolo una volta per tutti, un lavoro "sporco"  che molti, avendo la  libertà di scegliere, non fanno, non vogliono fare e si rifiutano di fare.
Non giriamocelo tanto il problema, non sono tutti soldati del  Movimento per la Vita gli obiettori.
Io ho tanti colleghi di sinistra, obiettori, e non sono dei falsi.
Non è mica facile fare le interruzioni!
(Tecnicamente addormentare una donna in salute gravida per un anestesista èuna passeggiata, così la tecnica del ginecologo non è delle più raffinate e difficili!!!)
Perchè dunque farlo?
Io sono un medico non obiettore dal 1985,   non ho mai contato quante donne ho addormentato per consentire una Interruzione.
So solo che più passano gli anni e più questa non obiezione diventa pesante.
Quella sala e quel lavoro sono generatori di burnout.
Il burnout è stress, rifiuto , è vomito,nausea che ti viene al solo pensare di fare ancora lo stesso atto.
Il personale non obiettore è soggetto a questa grave sindrome che compromette la serenità del lavoro.
Siamo in pochi e conseguentemente sempre gli stessi.
La ragione per cui esiste solo il  20% dei medici non obiettori  si può articolare nelracconto di una mia collega ginecologa sulle sue motivazioni:
Da ragazzina abitava nella nostra strada una donna molto bella, amica di mia madre, forse aveva 35 anni allora.
Una mattina ci disse che andava in ospedale a fare dei controlli e non è più tornata.
Dopo anni mia madre raccontò che era morta di aborto, era morta su un tavolo di marmo ad opera di una mammana. Era morta di aborto clandestino.Non permettterò a nessun'altra mia vicina di morire così.
Questa, solo questa, è la preponderante ragione di quel 20%.
Nessuno di loro vuole che si ritorni all'aborto clandestino,  tutti consapevoli della necessità di questa legge e della sua capillare applicazione.
La 194  non si basa solo sulla interruzione ma su quell'opera importantissima fatta dai Consultori che è  la Prevenzione.
Dobbiamo dirlo forte, negli anni 90 200.000 erano le italiane che abortivano.
I dati che abbiamo del 2012 ci dicono che il numero degli aborti si è dimezzato e che la percentuale delle italiane si avvicina al 50% e, purtroppo, esiste il dato dell'altissima percentuale delle minorenni.

Come superare quindi  l'obiezione di coscienza?
Rispettandola, ma prevedere una Quota nei Concorsi pubblici  per  medici, ginecologi e anestesisti, riservata ai  NON OBIETTORI.
Il decadimento dell'incarico o del ruolo clausola contrattuale, nel caso siano in seguito presi da dubbi etici.
Non c'è altra soluzione!!!
Solo attraverso questo meccanismo di selezione a monte si risolve la attuazione omogenea della 194.
Non è possibile che la libertà di scelta sia affidata a coloro che hanno  il rispetto delle leggi dello stato e  la consapevolezza che impedire il funzionamento della legge, attraverso l'obiezione, porta alla tragedia della clandestinità.
Quel 20%  non è fatto da eroi e non è stato assunto quale esercito volontario  alla difesa dei diritti.
Quel 20% sta stretto a tutti:  alle donne, a essi stessi, allo Stato di Diritto.
Evitiamo di fare Demagogia e guardiamo in faccia la realtà.



2 commenti:

  1. Ottima analisi, ottima proposta, standing ovation Mercedes....La libertà finisce dove incomincia quella dell'altro. Ottima citazione al giuramento di Ippocrate per cui il medico giura di essere al servizio della Vita e non della morte...Ma quante morti per mano delle Mammane, dei ferri da calza usati per alleviare le ansie legittime o meno di una indesiderata gravidanza...Eppure la Vita è qualcosa di inenarrabilmente misterioso e noi esseri umani non abbiamo il diritto di rompere il disegno di un'anima....Non possiamo caricare i medici di lacerazioni di coscienza...ma possiamo Equilibrare le cose, con leggi che soddisfino chi ha delle sensibilità e di chi ne ha delle altre....il guaio è che non abbiamo attualmente legislatori sensibili !

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  2. Cara Mercedes, prima di leggere il tuo post ho tergiversato un pò, non me la sentivo di entrare in un tema così delicato e terribile, così lacerante per tutti. Poi mi sono convinto a farlo, e devo riconoscere che hai avuto coraggio ( e magari anche un pò di umana disperazione)a lanciare un sasso così grande in uno stagno così fermo. Hai la mia comprensione e stima. Si hai ragione: tocca al legislatore affrontare il problema e la tua proposta di quote ai concorsi mi sembra assolutamente ragionevole.

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